Parlando d’Africa

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Evocando l’Africa, si pensa subito alle miseria, alla guerra, alla fame. Alla malattia… Purtroppo, le situazioni che stanno succedendo in Africa danno ragione a coloro che pensano così. E vero che ci sono tante situazioni di violenza, di guerra di malattia… in Africa, ma ci sono anche tante belle cose di cui non si parla mai.
Oggi tutti gli occhi sono puntati su Centrafrica, un paese dell’Africa Centrale, ricco d’oro di diamante, uranio, di legno…, un paese come tanti altri paesi africani, che ha tutto per il suo sviluppo economico e sociale, ma che è classificato tra i più poveri del mondo.
Posso dire in genere che l’Africa è malata dei suoi figli. Infatti, coloro che hanno la responsabilità di governare questi paesi pensano più alla loro pancia che allo sviluppo dei paesi. Il problema in Centrafrica è prima di tutto quello. Molti sono coloro che credono che la guerra in Centrafrica è una guerra di religione cioè una guerra tra i cristiani e i musulmani. Al mio parere, non è vero. Sono i politici prepotenti che manipolano le popolazioni che vivevano insieme di millenni ad arrivare a odiarsi e a massacrarsi.
Qualche anni fa, il presidente de la repubblica Centrafricana Ange Félix Patasse non arrivava a rispondere ai bisogni del suo popolo. Un capo dell’esercito di nome Bozize, con l’aiuto del governo ciadiano, ha iniziato una ribellione e ha preso il potere. Cadendo nei stessi errori del suo predecessore, una nuova ribellione è nata, sempre con l’aiuto dei ciadiani in maggioranza musulmani, e ha preso il potere favorendo una frangia della popolazione e purtroppo questa frangia favorita appartiene a una religione. Un tale fatto provoca frustrazione, e, dalla frustrazione alla guerra, c’è soltanto un passo. I politici prepotenti usano dunque la sensibilità religiosa della gente per arrivare ai loro scopi. Introducono questa violenza diabolica in mezzo alla popolazione per regolare i loro conti. Sia l’islam, sia il cristianismo, sia ebraismo…, tutti insegnano la pace, ad coltivarla in proprio cuore e attorno a se. Infatti, i vescovi, i capi musulmani, i pastori protestanti lavorano insieme per la pace. Si vede che la guerra in Centrafrica è il fatto di creare il disordine per dominare e continuare a mantenere la più grande parte della popolazione nella miseria. La guerra in Centrafrica è anche il fatto della manipolazione della gioventù senza lavoro e chi è pronta a fare qualsiasi cosa per sopravvivere e a chi si fa credere che la fonte della sua miseria è i altri. Non possiamo passare sotto silenzio il ruolo delle multinazionali che nell’ombra agiscono per attivare la violenza e così approfittano illegalmente delle risorse del paese.
“Essere cristiani come sappiamo, significa di non essere mai contro qualcuno” Credo che fosse la stessa cosa nelle altre religioni. L’ignoranza della propria religione è più pericolosa che una bomba. La guerra in Centrafrica è una guerra degli interessi, non delle religioni.